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Nell’analisi delle possibili modalità di posizionamento con i mezzi e le conoscenze egizie delle grandi travi a contrasto che costituiscono la copertura delle cripte successive a Chefren, si è esaminata anche l’analoga questione relativa agli obelischi. Ma se in quest’ultimo caso è risultato tecnicamente plausibile l’utilizzo delle procedure più condivise, con alcuni eventuali adattamenti, nel corso dell’indagine è altresì emerso un metodo scientifico, forse conosciuto empiricamente dagli antichi progettisti, per stabilire la lunghezza massima di un obelisco sottoposto alle tensioni per il suo innalzamento senza incorrere in rotture. Adattando quindi un principio analogo a quello degli obelischi è stato possibile avanzare una possibile metodica per porre in opera le travi di copertura delle cripte piramidali con accorgimenti elementari, esaminando il caso specifico di Cheope in cui il sostegno alle spalle di queste travi doveva essere fornito dalla stessa sovrastruttura.

 

Accademia delle Scienze di Torino (Acc. Sc. Torino, Atti Sc. Fis. 135, 2001, 85-110)

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