Da un esame delle sezioni delle piramidi maggiori è emerso il costante ricorso a misure e disposizioni analoghe che hanno consentito di ricondurre tutti quei progetti ad un medesimo abaco progettuale, simile alla nostra carta millimetrata ed alla quadrettatura usata dagli egizi e da tutti gli artisti fino ai contemporanei. In particolare, concordemente alla loro posizione cronologica, la fedeltà dei progetti dedotti a tale abaco si è dimostrata progressivamente più rigorosa dalla piramide a doppia pendenza, la prima di questo gruppo, fino a quella di Chefren. Sebbene nelle piramidi successive tale concordanza sia pressoché scomparsa in quanto prive dei requisito degli appartamenti nella sovrastruttura che unisce quei progetti, tracce dell’utilizzo dell’abaco sono comunque riscontrabili in alcuni particolari di tutta l’architettura piramidale successiva.
Accademia delle Scienze di Torino (Acc. Sc. Torino, Atti Sc. Fis. 30, 2006, 91-126)